Per chi non volesse sobbarcarsi la lunga salita al Rifugio Cesare Battisti, l’itinerario, come descritto nella guida indicata nelle informazioni, può essere percorso in senso inverso, coprendo il dislivello tra Recoaro Terme e Recoaro Mille con la cabinovia e risparmiando così 564 metri di dislivello; non consigliamo, invece, per la ripidezza, di salire da Recoaro Terme a Recoaro Mille tramite la sterrata che noi utilizziamo per la discesa.
L’itinerario prende il via dalla piazza Amedeo Savoia di Recoaro Terme, dove si trovano un grande parcheggio e il punto di partenza della cabinovia che sale a Recoaro Mille e da dove attraversiamo il ponte sull’Agno. Giunti a una rotonda, giriamo sulla sinistra, lasciando a destra la moderna chiesa e iniziando a salire tra le case di Recoaro. Tenuta, a una biforcazione, la sinistra per Gazza a Fonti Centrali, pedaliamo per un tratto in piano su pavé e quando riprende l’asfalto teniamo la principale, che piega a sinistra attraversando la piazza Monte Berico. Poco dopo questa, a un bivio, teniamo la destra e riprendiamo a salire con decisione, scartando in seguito la deviazione di sinistra che porterebbe alle Fonti Centrali. Siamo sulla strada comunale della Gazza che entra nella Val Freda, così chiamata perché esposta a nord, e che ci presenta una bella vista sulla Forcella Lora, ai piedi della quale sorge il rifugio che dobbiamo raggiungere. Mentre la pendenza va e viene, attraversiamo il torrente Rechilere, scartando successivamente la deviazione a sinistra per Gaviola e Recoaro Mille.
Dalla partenza le abitazioni a lato della strada non ci hanno mai abbandonato, ma ora tendono a diradarsi e a concentrarsi solo nelle borgate che attraversiamo durante questa salita. La prima è Cornale, che superiamo al km 2.17, poi viene Storti, dove fiancheggiamo un paio di fontane, una prima a sinistra e una successiva a destra, utili per fare scorta d’acqua, e quindi Pace. Dopo di questa la pendenza si annulla per un tratto fino al ponte sul torrente della Vallechiara, dopo il quale, scartata a destra la via Monte Rotolon, che condurrebbe in centro alla frazione Parlati, riprendiamo a salire, affrontando una prima coppia di tornanti. Lasciata quindi alle spalle la minuscola contrada Balpese, incontriamo altri tornanti e, dopo aver superato, in località Lambre, una centrale idroelettrica, pedalando fra vasti prati raggiungiamo al km 6.80 la Malga Lora.
Lasciatala sulla destra, superiamo poi altri tornanti e fiancheggiamo successivamente, nei pressi di uno destrorso, la trattoria Obante. Mentre il panorama ci offre ora la vista sul Monte Zevola, al km 9.37 la strada spiana per un tratto, concedendoci alcuni momenti di recupero, ma poi riprende a salire: sulla sinistra sono visibili due curiosi spuntoni rocciosi denominati, per la loro forma, l’omo e la dona (l’uomo e la donna).
Lasciati quindi alle spalle due grandi parcheggi, la salita prosegue con una rampa su un fondo in parte ciottolato che ci porta al km 10.87, dopo aver lasciato a destra la deviazione per una piccola chiesa, davanti al Rifugio Cesare Battisti alla Gazza. Lo lasciamo a sinistra e proseguiamo sulla ciottolata che riporta il segnavia 100 per pochi metri fino a una biforcazione, dove dobbiamo deviare a sinistra, seguendo le indicazioni per il Passo Ristele e scartando quelle dritte per il Passo della Lora. La stradina a fondo erboso che abbiamo imboccato si lascia a sinistra una deviazione che condurrebbe a vista a una malga e fiancheggia poi a destra una stalla, iniziando a scendere. Superata una cancellata, procediamo poi in lieve saliscendi, correndo in costa, con il pendio che scende sulla sinistra, su un fondo disturbato dalle rocce e, quindi, a volte tecnico.
Superate alcune frane in cui la traccia si restringe a sentiero, al km 12.28, a un’importante biforcazione, teniamo la sinistra per Recoaro Mille e Conca di Pizzegoro, scartando il ramo di destra che salirebbe al Passo Ristele. Da qui, con andamento più marcatamente discesivo, scartiamo due secondarie a sinistra e, dopo la seconda, la traccia che seguiamo si trasforma in sentiero dal fondo abbastanza tecnico. Giunti nei pressi di una casera, puntiamo sulla destra, scendendo fra scoscese praterie pascolative, facendo attenzione a tenere successivamente ancora la destra e scartando un paio di tracce che scenderebbero a sinistra verso una stretta conca. Così facendo superiamo una cancellata in un muretto a secco e fiancheggiamo poi una torbiera, scendendo su sentiero con alcuni saltini rocciosi. Alla fine di questi raggiungiamo un pianoro dove fiancheggiamo sulla destra una casa isolata, dopo la quale proseguiamo su una bella strada sterrata.
Superata una sbarra ci immettiamo a sinistra su una sterrata più importante e, dopo aver lasciato alle spalle una casa isolata, superiamo anche una catena, continuando poi dritto, in discesa, su una buona sterrata che attraversa un gruppo di case. Scartate un paio di importanti deviazioni a sinistra, la strada gradualmente spiana e fiancheggia quindi sulla destra, al km 14.12, la Malga Creme, che sorge nei pressi dell’omonimo laghetto. L’andamento ci presenta da qui alcune leggere ondulazioni, che ci portano a fiancheggiare prima un parcheggio e poi una casera isolata, con la vista che spazia a sinistra sulla mole del Monte Pasubio, alla cui destra si estende il Monte Toraro, seguito dal Colle Xomo e dall’Altopiano di Asiago.
Lasciata a destra una secondaria, una breve rampa ci porta, al km 15.53, nei pressi della Malga Ofra Morando, dopo la quale scendiamo, fiancheggiando alcuni alberi secolari, segnalati da appositi cartelli. Dopo un parcheggio e una sbarra il fondo diviene asfaltato e sbuchiamo, al km 16.25, su una strada più importante, la S.P. 100 di Recoaro Mille, nei pressi delle Casere Asnicar. La imbocchiamo a destra e scendiamo ancora, fiancheggiando poco dopo, sulla destra, il ristorante La Gabiola. L’andamento diviene poi, per un tratto, pianeggiante, mentre appare davanti la sagoma del Monte Falcone, che deve il suo nome alla sua frequentazione da parte dei falchi pecchiaioli, qui facilmente avvistabili. Incontriamo poi altri saliscendi e attraversiamo, quindi, una zona di captazione dell’acqua minerale nella quale sorgono altri alberi secolari. Un ultimo tratto in discesa ci porta infine, al km 19.01, nella vasta Conca di Pizzegoro, dove sorgono alcune costruzioni, degli impianti di risalita e un vastissimo piazzale. Dopo di questo la strada sale per un tratto, lasciandosi a destra la via Tunche che condurrebbe a vista al vicino Rifugio Valdagno, e poi riprende a scendere, fiancheggiando successivamente la trattoria e il campeggio Fanton. Giunti al km 230.2, nei pressi di un importante bivio lasciamo la principale, che proseguirebbe sulla destra per San Quirico, e deviamo invece a sinistra, risalendo fino a raggiungere il vastissimo piazzale che sorge nei pressi della stazione alta della cabinovia che sale fin qui da Recoaro Terme. Subito all’inizio del piazzale deviamo a sinistra, imboccando una bella sterrata dal fondo in buona terra battuta che si immerge nel bosco, scendendo con una certa decisione.
Scartata poco dopo una deviazione a sinistra, proseguiamo seguendo le indicazioni per Recoaro Centro, compiendo successivamente un tornante sinistrorso. Perdendo quota assai ripidamente su un fondo che diviene a tratti cementato, superiamo la minuscola località Pre e arriviamo, al km 22.37, nei pressi di un tornante destrorso che non compiamo, proseguendo dritto su una secondaria che riporta indicazioni per Pintari e scartando quelle a destra per Recoaro Centro e Ongaro. Compiuto successivamente un tornante destrorso, scartando la strada di pari importanza che proseguirebbe dritta, fiancheggiamo sulla destra una fonte e quindi l’isolata Baita Tesa dei Tre Nani. La discesa prosegue decisa e dobbiamo fare solo attenzione a scartare le varie secondarie, in particolare una a sinistra al km 23.32, che potrebbe trarre in inganno.
Incontriamo successivamente una nuova serie di ripidi tornanti in un tratto in cui il fondo diviene cementato, poi la pendenza diminuisce e, nuovamente su sterrato, arriviamo in vista delle prime case di Pintari. La attraversiamo al km 24.21 su fondo divenuto definitivamente asfaltato, fiancheggiando a sinistra una grande fontana-lavatoio. Lasciata a sinistra, nei pressi di un tornante destrorso, la deviazione per Gattera di Sotto, scendiamo ancora a tornanti fino a sbucare in località Siche su una strada più importante che imbocchiamo a sinistra, arrivando poi su un’altra strada ancora più importante che seguiamo sempre a sinistra. Siamo proprio sopra la piazza da dove siamo partiti che raggiungiamo in breve, deviando dalla principale e imboccando una secondaria che si stacca a destra, compiendo un netto tornante.