Risulta essere un congegno meccanico che riveste una particolare importanza nella bicicletta, permette di passare da un rapporto ad un altro nel migliore (o peggiore dei modi). Spesso è causa di fastidiosi rumori cacofonici che i ciclisti più evoluti odiano. Le marche più famose sono: Campagnolo (Made in Italy – difendiamo il prodotto italiano), Shimano, Sram, e tanti altri. La Campagnolo (e non ho nessun interesse personale a difendere questo marchio) è decisamente superiore agli altri, in qualità, design e materiali. Il peso del sistema può essere dai 110 gr. ai 250 gr. a gabbia lunga o corta. Il cambio di per sé è un parallelogramma azionato da un cavetto metallico. Su un braccio del parallelogramma ci sono due rotelline sulle quali scorre una catena. Servono per dare direzionalità e distanza quando si passa da un pignone ad un altro. Il bilanciere è vincolato ad una molla, che tende a farlo ritornare nella posizione zero, ovvero sul pignone più piccolo (non nell’XTR che è al contrario). Le rotelline sono di estrema importanza nel cambio in quanto sono soggette ad usura e sporcizia, e bene controllare di tanto in tanto e lubrificarle. A seconda del tipo di pignone, corona anteriore e della lunghezza della catena, si utilizzerà la gabbia lunga o corta. I cambi a gabbia corta difficilmente possono essere montati su una tripla. Il cambio è avvitato al telaio attraverso un alloggiamento apposito sul forcellino destro, spesso nel fuoristrada gli urti involontari possono deformare il forcellino e di conseguenza perdere l’allineamento del cambio. Per quanto uno possa essere bravo nel registare il sistema non vi riuscirà mai, l’unica soluzione e raddrizzare il forcellino (sempre che il telaio sia robusto a sufficienza). Il cambio va usato con criterio, in linea di massima pur avendo di massima 3 corone sulla moltiplica anteriore, questo non vuol dire che sul pacco pignoni io possa usare indifferentemente 9 rapporti a piacere. Se sono sulla corona più grande anteriore, devo cercare di evitare di utilizzare il pignone più grande posteriore, perché la catena lavora di traverso e si usura in maniera anomala. Anche i denti vengono rovinati usandola in questo modo. Il linea generale mai utilizzare corona grande con pignone grande e corona piccola con pignone piccolo, utilizzare la posizione penultima o meglio ancora terzultima, il principio e far lavorare la catena diritta. La regolazione del cambio avviene con due viti di fine corsa e un regolatore di tensione della molla. Quando si regista un cambio, normalmente faccio la registrazione dei fine corsa superiore e inferiore senza la catena, cercando la posizione allineata tra pulegge e estremi pignoni, poi quando c’è l’allineamento inserisco la catena.
APPROFONDIMENTI
Quando dobbiamo cambiare e siamo sottosforzo è bene prevedere una pedalata particolare fatta in due fasi: una energica spinta, seguita subito dopo da un rotazione delle pedivelle senza carico sui pedali per permettere alla catena di allentare tensione data dalla trazione e saltare più liberamente sui pignoni scelti. La sequenza è più o meno questa: pedalata energica, scarico pressione sui pedali , cambiata e ripresa del carico deve essere gestita con il giusto sincronismo e velocità. Tutto questo evita di provocare il classico: craac-cricc craccacrac. Cosa fare se si divelge il cambio durante una uscita e si deve perforza rientrare pedalando? Esempio: scegliere il rapporto di compromesso con tassativo pignone piccolo e poi con lo smaglia catena accorciare la catena che resti quasi in tensione sulla corona scelta.