Come Scegliere la Guarnitura per Mountain Bike

Le guarniture sono letteralmente il punto d’incontro tra pedali ed ingranaggi anteriori di ogni mtb, doppie o triple, sviluppate con l’utilizzo di varie tecnologie e metalli naturalmente leggeri, come la fibra di carbonio e l’alluminio.

Cogliere le principali differenze tra le molte guarniture esistenti per mtb, non è sicuramente cosa facile e di immediata concezione, le guarniture possono essere composte da differenti materiali e leghe, che rendono più o meno pesante e prestazionale la moltiplica. Per quanto riguarda le guarniture per mountain bike vi è inoltre una seconda categoria di guarniture: le guarniture doppie e quelle triple, a sua volta queste guarniture si suddivido in guarniture con perno passante normale perciò in acciaio e perno passante maggiorato in alluminio queste guarniture vengono chiamate BB30 e vanno abbinate ad uno speciale movimento composto da cuscinetti maggiorati oppure in alternativa si può scegliere un movimento press fit 30, ovviamente tutte queste specifiche dipendono dal telaio della vostra mountain bike.

La guarnitura tripla da mountain bike
La tripla è una guarnitura con ben tre ingranaggi. Di solito i denti degli ingranaggi sono 22 per il più piccolo, 32 per quella intermedia e 42 o 44 per l’ingranaggio più grande. Fin qualche anno fa praticamente tutte le case produttrici di biciclette montavano questa tipologia di guarnitura. Con 8 o 9 rapporti nel pacco pignoni, il ciclista poteva ricavare 24 o 27 rapporti totali, da usufruire su ogni tipologia di percorso. Nell’evoluzione che necessariamente avviene, negli ultimi anni è stata introdotta la guarnitura doppia. Praticamente stiamo parlando di una guarnitura che deriva direttamente dalla stessa concezione della compact su strada che hanno sbaragliato le triple in poco tempo.

A chi viene indicata la guarnitura Tripla
La guarnitura tripla continua ad essere prodotta e usata ugualmente dagli appassionati, infatti per i principianti o per chi non ha velleità competitive una guarnitura tripla è sempre una buona soluzione , le triple di nuova generazione vengono proposte nel mercato dalle varie aziende anche in configurazione da 10 velocità.

La guarnitura da mtb doppia
Doppia significa semplicemente con 2 ingranaggi al posto di 3. L’introduzione di questa moltiplica è potuta avvenire grazie alle innovazioni e alle modifiche avvenute sia sul cambio posteriore che sul numero di rapporti del pacco pignoni che è stato portato a dieci rapporti.

Vantaggi di una guarnitura doppia
Il vantaggio di una guarnitura doppia oltre a una già importante riduzione di peso che questa offre, è la garanzia che il cambio posteriore a gabbia media o lunga e il deragliatore riescano lavorare in maniera migliore. Migliore nel senso che si eviteranno incroci della catena. Il cambio così durerà sensibilmente di più!

Che ingranaggi montano le guarniture da mtb doppie
I rapporti che solitamente vengono montati variano a seconda del tipo di MTB impiegata e dal tipo di percorso o attività che si vuole svolgere. Possiamo sicuramente assicurare che per chi svolge percorsi molto nervosi con continui rilanci e volate; gare di cross-country, i rapporti utilizzati sono 40-27 o 42-27. Per chi invece si adopera nello svolgimento di gare marathon e quindi di percorsi di lunghe distanze, gli ingranaggi che si adoperano sono: nel caso di una bici da 26” una 40-27, mentre per le MTB da 29” una 38-24. Per quanto riguarda i materiali impiegati si parla prevalentemente di Alluminio o di Carbonio.

Quali sono le guarniture da mountain bike più diffuse
Tra le guarniture più diffuse in commercio troviamo le guarniture di Fsa, Sram e Shimano ed ora vi elencheremo le varie gamme di prodotti specifici da mtb che questi marchi producono, Fsa produce una vasta gamma di guarniture sia in carbonio che in alluminio, diversi le opzioni che presentano moltissime innovazioni tecniche, specialmente sullo studio di tecnologie e lavorazioni di materiali e per ricercare sempre più un prodotto che sia leggero ed affidabile.

Guarniture per mtb Sram e Shimano
Sram con una gamma completa di guarniture da mountain bike presenta anch’essa dei prodotti curati e con utilizzo di materiali come la fibra di carbonio e alluminio, accontentando con le sue guarniture qualsiasi richiesta da parte del utilizzatore finale, infatti Sram produce diverse guarniture dalle guarniture doppie più leggere in fibra di carbonio destinate alla competizione fino alle guarniture triple in alluminio adatte a qualsiasi appassionato o escursionista amante della mountain bike. Da sempre Shimano e sinonimo di eccellenza e affidabilità tra gli appassionati di mtb, infatti se chiediamo ad una qualsiasi persona del marchio Shimano sicuramente il primo pensiero che farà sarà rivolto alla mtb, anche Shimano produce vastissima gamma di guarniture da mtb dal design accattivante come la guarniture top di gamma XTR a svariati altri modelli, una particolarità di Shimano è che non utilizza la fibra di carbonio ma un’attentissima ricerca ha permesso a questo marchio giapponese di produrre delle guarniture leggere scaricando internamente le guarniture rendendole così rigide ed assolutamente affidabili.

Vediamo i modelli che i marchi come Fsa, Sram e Shimano propongono al mercato
Come top di gamma la Fsa presenta il modello K Force Light Carbon, una guarnitura monoscocca in carbonio, disponibile con movimento centrale a calotte, movimento centrale BB30, Press Fit oppure Press Fit30, in fibra di carbonio dal peso di soli 603 grammi nella versione BB30, questa guarnitura e disponibile sia doppia che tripla per accontentare tutti i bikers, oltre a questo modello di altissima qualità Fsa presenta moltissime altre guarniture come: Fsa Slk Carbon, Fsa Afterburner, Fsa V-Drive,Fsa Comet.

Guarniture Sram
Per quanto riguarda Sram, la gamma di guarniture che la statunitense propone va in abbinamento ai gruppi, infatti troveremo come top la guarnitura XX destinata al cross country solamente doppia ma nelle versioni sia con perno passante normale sia con perno passante BB30, Sram non include il movimeto centrale nelle guarniture e per questo la guarnitura si potrà assemblare a piacimento scegliendo tra i vari movimenti disponibili di Sram, a seguire Sram propone le guarniture X0, X9 e X7.

Guarniture Shimano
Shimano ha una miriade di guarniture dalla top di gamma XTR a finire con le guarniture chiamate Shimano logo per il completamento della gamma, ma senza imbatterci sulla vastità di questo componente elencheremo solamente le guarniture più note al pubblico di una certa fascia, infatti le guarniture sono tutte in alluminio e le più leggere hanno il sistema Hollow Tech II, uno speciale sistema che permette a Shimano di costruire le guarniture internamente vuote cosi rendendole allo stesso tempo anche molto rigide, tra il top di gamma di Shimano troviamo XTR e XT sono prodotte sia 2×10 che 3×10 mentre SLX e DEORE solamente triple a 10 velocità.

Considerazione finale sulle guarniture per mtb
Sia le guarniture doppie che triple hanno un’ulteriore specifica, cioè quella del perno ovvero possiamo trovare e scegliere la guarnitura con perno passante normale, la classica per capirci, cioè per i movimenti centrali a calotte oppure con perno BB30, queste guarniture al posto di avere il perno passante in acciaio hanno un perno maggiorato in alluminio, sono più leggere e solitamente hanno il fattore Q ristretto rispetto alle classiche guarniture perciò questa tipologia di guarniture permettono una pedalata più stretta.

Come Scegliere la Guarnitura per Bici da Corsa

La configurazione della guarnitura è variata molto e tutt’ora si presenta differente a seconda della disciplina praticata (bicicletta da corsa o mountain bike): attualmente per quanto riguarda la bicicletta da strada si parla di guarnitura doppia o tripla, distinguendo una guarnitura con due corone, rispettivamente a 53 e 39 denti e una guarnitura con tre corone, rispettivamente 52, 39 e 30 denti.

La scelta dipende solo dal ciclista (e, in parte dalla specialità praticata): una guarnitura doppia infatti si addice ad atleti più esperti e fisicamente allenati, visto che implica un rapporto elevato, consigliata soprattutto in discesa e su percorsi pianeggianti. Una guarnitura tripla (quindi con corona anteriore più piccola) per contro si presenta come una scelta più semplice, dato il rapporto più corto, adatta quindi a ciclisti entry-level/amatoriali e a percorsi con salite particolarmente ripide. Una soluzione intermedia molto diffusa al giorno d’oggi è l’adozione di una guarnitura doppia compact: una guarnitura a due corone con un minor numero di denti rispetto ad una guarnitura tradizionale, generalmente 50 e 34, anche se è altrettanto diffusa la combinazione 48 denti per la corona esterna e 36 per la corona interna.

Evoluzione della guarnitura
La guarnitura è un componente che ha risentito di numerosi cambiamenti ed evoluzioni tecniche dagli anni Cinquanta ad oggi. Inizialmente infatti, la corona anteriore era solo una, a 48 denti: le innovazioni di Campagnolo, celebre azienda nota per soprattutto i cambi che rivoluzionarono la bicicletta, investirono anche la guarnitura, portando il numero di corone a due, con dentatura a 52 e 46. La corona più piccola ha subito una progressiva diminuzione del numero di denti: da 46 si passò a 44, successivamente a 42 fino ad arrivare agli attuali 39 tra gli anni Settanta ed Ottanta. La guarnitura tripla e la doppia compact rappresentano ritrovati dell’ultimo decennio.

Scelta della guarnitura
La scelta della guarnitura è molto personale, ma nell’effettuarla bisogna tenere conto dell’impatto generale che può avere: tornare sui propri passi può risultare molto costoso, dato che il passaggio da una tipologia all’altra potrebbe implicare anche il cambio delle pedivelle o di altri componenti. È fondamentale scegliere la guarnitura in funzione dei propri obiettivi sportivi, del grado di allenamento ed effettuare considerazioni tecniche sul rapporto con il pacco pignoni montato sulla bicicletta.

Come Scegliere Copertoni per MTB

Esistono copertoni con tasselli più pronunciati e copertoni con tasselli molto più piatti e rarefatti, con camere d’aria o tubeless. Anche la mescola con la quale è realizzata la gomma influisce sulla qualità del copertone e sulla sua tenuta di strada.
In alcuni casi sarà preferibile utilizzare due coperture completamente differenti tra la ruota anteriore e quella posteriore e per effettuare la scelta corretta bisogna considerare con attenzione il tipo di uso che si vuole fare della propria mtb: se per fini agonistici e competitivi, oppure se per un utilizzo amatoriale; se si percorrono percorsi fangosi, su asfalto oppure su ghiaia.
Tutti questi elementi sono determinanti nella scelta del giusto copertone da utilizzare.

I copertoni da mtb adatti per i terreni duri:
Per i bikers che prediligono percorsi prevalentemente su asfalto sarà bene adoperare delle coperture con tasselli molto bassi, quasi inesistenti, composti da una gomma dura nel mezzo e molto morbida nella spalla. Questo renderà la bicicletta da mtb scorrevole sui rettilinei conferendole un’ottima tenuta di strada durante le pieghe in curva. Quando invece si affrontano percorsi su sfondi sterrati, ma di dura composizione, sarà preferibile utilizzare delle coperture a mescola morbida, e con tasselli di diametro e altezza media. Questa gomma garantirà alla propria MTB una tenuta eccellente per tutta la durata del giro programmato.

Con il fango o percorsi bagnati i copertoni da mtb migliori sono:
Quando l’escursione si effettua su percorsi molto fangosi, la scelta sicuramente da consigliare, senza ombra di dubbio, è quella di un copertone dotato di tasselli molto alti ma più rarefatti. Questa tipologia di tassello garantirà alla gomma di scaricare più facilmente il fango dalla ruota, permettendo così una tenuta sempre esemplare. Sarà importante non utilizzare questa copertura su percorsi di asfalto per periodi troppo prolungati. La gomma molto morbida, oltre a rovinarsi con facilità, avrà una tenuta molto limitata in quanto è stata studiata con una mescola specifica per percorsi fangosi, quindi a temperature non troppo elevate.

Copertoni per mtb posteriori ed anteriori diversi:
Tra chi usa la mountain bike a livello agonistico è piuttosto diffusa l’usanza di utilizzare due coperture diverse per la ruota anteriore e quella posteriore e lo scopo di tale scelta è quello di massimizzare le prestazioni, regalando un ottimo grip al proprio mezzo senza perdere mai scorrevolezza. Di norma questo si ottiene montando un copertone dal disegno più aggressivo nella ruota anteriore ed uno dai tasselli meno pronunciati in quella posteriore. In questo modo il grip nella parte anteriore sarà decisamente più accentuato; cosa, normalmente, non necessaria per quello posteriore, dove si concentra la maggior parte del peso del corpo.

Considerazione finale sui copertoni per la mtb:
Trovare la copertura adatta per la propria mtb, dunque, dipende maggiormente dal percorso che si dovrà affrontare, dal fondo dello stesso e, in buona parte, dalle proprie preferenze personali. Dipende molto anche dallo stile di guida del biker. Su mymtb.it troverete le coperture più adatte alle vostre esigenze.

Consigli utili per la scelta dei copertoni da mtb:
Un consiglio importante per sceglie il vostro tipo di copertone ideale è sicuramente il tipo di terreno sul quale decidere di cimentarvi, questa scelta vi permetterà di avere la gomma ideale e di ottenere la massima resa durante la vostra prestazione. L’importante sapere è che le coperture tubeless possono essere utilizzate sia con camera d’aria che senza. L’ampia offerta che vi presentiamo vi darà sicuramente modo di trovare il copertone da mtb più adatto alle vostre esigenze, ai vostri gusti e soprattutto per rendere al meglio il vostro stile di guida.

Come Funziona il Movimento Centrale

Il movimento tradizionale è sempre stato caratterizzato da un albero sostenuto da due cuscinetti a sfera protetti da due calotte sui lati della scatola del movimento centrale. La calotta destra è la prima da montare ed è quella fissa, richiede una chiave particolare e uno sforzo non indifferente per poterla allentare e sostituire. E’ meglio affidarsi a dei riparatori professionali di biciclette, il fai da te in questo caso potrebbe essere pericoloso. La calotta sinistra invece è quella della registrazione, e dell’ispezione delle parti usurate. Ci vogliono due chiavi particolari e un’attenzione maniacale nello serrare dado e contro dado. L’asse deve essere bloccato ma deve avere libertà di girare senza sforzare e senza rumori di biglie e giochi. Prima di serrare la calotta sinistra ingrassare i cuscinetti e posizionare la cuffia in plastica. Le scatole movimento centrale possono essere di due tipi: all’italiana (passo 36 mm x 24 TPI, ovvero diametro del filetto 36 mm e 24 filetti per pollice, lunghezza 70 mm, filetti entrambi destrorsi, si avvitano cioè in senso orario), all’inglese (molto usato per le MTB) (passo 1.37″ (pollici) x 24 TPI, lunghezza 68 mm, il filetto del lato destro della bici è sinistrorso – si avvita in senso antiorario – mentre quello del lato sinistro è destrorso). Esistono altri standard ma non conviene considerarli vista la rarità. La larghezza del perno su cui poi andranno montate le pedivelle (113 o 118mm.). Disponendo di una chiave dinamometria, la coppia consigliata i bulloni è di circa 3.5 Kg.mt (30 35 N.mt).

Movimento a cartuccia
L’operazione in questo caso è molto più semplice.
I movimenti a cartuccia si compongono di due parti: la calotta di sinistra e il movimento vero e proprio con l’altra calotta.
E’ quest’ultimo che deve essere montato per primo e successivamente la calotta di sinistra. Un po’ di grasso sulle filettature oltre a facilitare il compito metterà anche al riparo da fastidiosi cigolii che potrebbero svilupparsi in seguito.

OCTALINK
Il passaggio dal movimento quadro a quello Spline porta ad alcuni innegabili vantaggi a fronte di poche caratteristiche che possono essere definite di ex-equo: migliore rigidità generale (flessione e torsione), minori tensioni concentrate sulla guarnitura (le otto nervature distribuiscono su una maggiore superficie i carichi che la leva trasmette allassale), linnesto meccanicamente più corretto porta a una stabilità dellaccoppiamento più duratura nel tempo, esiste la possibilità di smontaggi multipli senza che le due superfici di contatto degradino e le tolleranze si modifichino
La Shimano è ovviamente molto gelosa del proprio disegno Spline, tanto che lo ha coperto di abbondanti brevetti in modo che nessun altro costruttore possa utilizzarne il disegno: in tal modo ha cercato di evitare quanto accadeva con i movimenti a innesto quadro, ovvero la loro sostituzione con altri di diversa marca o di differente qualità. Ultimamente, però, a seguito della realizzazione dellIsis Drive, un tipo di innesto frontale alternativo al suo, Shimano ha quasi liberalizzato la produzione di guarniture compatibili con il movimento Spline

ISIS
In qualità di alternativa allo Spline di Shimano, lIsis Drive doveva potersi presentare con qualche caratteristica che lo rendesse, almeno teoricamente, superiore al diretto concorrente. Il disegno Isis si compone di due parti: il disegno dellinterfaccia di accoppiamento tra assale e guarnitura, lo standard di lunghezze dellassale per le varie tipologie di bici. Linterfaccia si avvale di un asse di 22 millimetri di diametro, ovvero lo stesso di Shimano, alle cui estremità sono scavati dieci canali sferici, inclinati di un grado rispetto allasse del perno, con una penetrazione nella guarnitura di ben 16 millimetri rispetto ai 5 o ai 9 di Shimano. Questa forma molto arrotondata, priva di spigoli o parti a rilievo, secondo i disegnatori dovrebbe essere ancora più corretta di quella della Shimano.

Come Funziona il Cambio Posteriore di una Bici

Risulta essere un congegno meccanico che riveste una particolare importanza nella bicicletta, permette di passare da un rapporto ad un altro nel migliore (o peggiore dei modi). Spesso è causa di fastidiosi rumori cacofonici che i ciclisti più evoluti odiano. Le marche più famose sono: Campagnolo (Made in Italy – difendiamo il prodotto italiano), Shimano, Sram, e tanti altri. La Campagnolo (e non ho nessun interesse personale a difendere questo marchio) è decisamente superiore agli altri, in qualità, design e materiali. Il peso del sistema può essere dai 110 gr. ai 250 gr. a gabbia lunga o corta. Il cambio di per sé è un parallelogramma azionato da un cavetto metallico. Su un braccio del parallelogramma ci sono due rotelline sulle quali scorre una catena. Servono per dare direzionalità e distanza quando si passa da un pignone ad un altro. Il bilanciere è vincolato ad una molla, che tende a farlo ritornare nella posizione zero, ovvero sul pignone più piccolo (non nell’XTR che è al contrario). Le rotelline sono di estrema importanza nel cambio in quanto sono soggette ad usura e sporcizia, e bene controllare di tanto in tanto e lubrificarle. A seconda del tipo di pignone, corona anteriore e della lunghezza della catena, si utilizzerà la gabbia lunga o corta. I cambi a gabbia corta difficilmente possono essere montati su una tripla. Il cambio è avvitato al telaio attraverso un alloggiamento apposito sul forcellino destro, spesso nel fuoristrada gli urti involontari possono deformare il forcellino e di conseguenza perdere l’allineamento del cambio. Per quanto uno possa essere bravo nel registare il sistema non vi riuscirà mai, l’unica soluzione e raddrizzare il forcellino (sempre che il telaio sia robusto a sufficienza). Il cambio va usato con criterio, in linea di massima pur avendo di massima 3 corone sulla moltiplica anteriore, questo non vuol dire che sul pacco pignoni io possa usare indifferentemente 9 rapporti a piacere. Se sono sulla corona più grande anteriore, devo cercare di evitare di utilizzare il pignone più grande posteriore, perché la catena lavora di traverso e si usura in maniera anomala. Anche i denti vengono rovinati usandola in questo modo. Il linea generale mai utilizzare corona grande con pignone grande e corona piccola con pignone piccolo, utilizzare la posizione penultima o meglio ancora terzultima, il principio e far lavorare la catena diritta. La regolazione del cambio avviene con due viti di fine corsa e un regolatore di tensione della molla. Quando si regista un cambio, normalmente faccio la registrazione dei fine corsa superiore e inferiore senza la catena, cercando la posizione allineata tra pulegge e estremi pignoni, poi quando c’è l’allineamento inserisco la catena.

APPROFONDIMENTI
Quando dobbiamo cambiare e siamo sottosforzo è bene prevedere una pedalata particolare fatta in due fasi: una energica spinta, seguita subito dopo da un rotazione delle pedivelle senza carico sui pedali per permettere alla catena di allentare tensione data dalla trazione e saltare più liberamente sui pignoni scelti. La sequenza è più o meno questa: pedalata energica, scarico pressione sui pedali , cambiata e ripresa del carico deve essere gestita con il giusto sincronismo e velocità. Tutto questo evita di provocare il classico: craac-cricc craccacrac. Cosa fare se si divelge il cambio durante una uscita e si deve perforza rientrare pedalando? Esempio: scegliere il rapporto di compromesso con tassativo pignone piccolo e poi con lo smaglia catena accorciare la catena che resti quasi in tensione sulla corona scelta.